CICLISMO

Vuelta, Vincenzo Nibali punta su Sepp Kuss: "Deciderà l'Angliru"

Il Giro di Spagna ha lanciato lo 'Squalo' nel firmamento: "Sorprende Kuss in Maglia Rossa non per il valore, ma per i suoi sforzi tra Giro e Tour. La Jumbo-Visma? Mai visto dominare così".

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"Ero in fuga con Sepp Kuss, quando un paio di anni fa vinse la tappa di Andorra: andò fortissimo e fu capace di staccare tutti, nelle giornate di grazia è corridore valido, ma mi sorprende non poco che sia in Maglia Rossa quando sta per iniziare l'ultima settimana alla Vuelta" esordisce Vincenzo Nibali sulle colonne de 'La Gazzetta dello Sport' "Mi spiego, come valore assoluto ci sta, ma faccio presente che ha corso sia il Giro d'Italia sia il Tour de France e che li ha concluso entrambi a ridosso delle prime dieci piazze. Non ha dovuto spendere energie mentali da corridore di classifica, ma di dispendio fisico ce n'è stato: a questo punto è il favorito per il Giro di Spagna, può dettare i tempi, perché i principali inseguitori sono suoi compagni di squadra e perché non ha mostrato segni di cedimento, verso il Tourmalet avrebbe addirittura preso Vingegaard, se avesse anticipato lo scatto nel finale".

Il terzo Grande Giro stagionale rischia di essere vinto dalla squadra Orange con a podio due capitano e un gregario: "L'obiettivo della Jumbo-Visma non è più vincere il terzo Grande Giro del 2023, ma 'occupare' i tre gradini del podio; Roglic e Vingegaard hanno motivazioni personali, uno potrebbe fare la doppietta con la Maglia Rosa, l'altro con la Maglia Gialla, ma nel ciclismo contemporaneo episodi come la lotta intestina tra Roche e Visentini al Giro d'Italia 1987 non sono consueti: deciderà lo stato di forma, l'Angliru mercoledì dovrebbe regalare un verdetto pressocché definitivo. Solo se la classifica garantisse un podio tutto al sicuro, i 'Calabroni' avrebbero il via libera a tre per affrontare l'ultima tappa con salita. E' solo Juan Ayuso a potere creare loro qualche grattacapo: la Jumbo-Visma è diventata la squadra di riferimento, dimostrando una supremazia maggiore di quella che deteneva al Giro di Francia il Team Sky; ci sono stati programmazione e investimenti, molti corridori guadagnano un milione di euro l'anno. Sono cresciuti in maniera graduale, attraverso le sconfitte: penso a quando vinsi il Giro contro Steven Kruijswijk; ai miei tempi forse c'erano più atleti, al di fuori del Team Sky, in grado di imporsi in un Grande Giro. Un loro fiore all'occhiello è infine l'alimentazione, seguita alla perfezione in gara, in allenamento e lontano dalle corse, questo è un fattore sempre più rilevante".

 

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