Si avvicina a grandi passi la conclusione della Vuelta, dopo i 3.162,1 km che hanno ormai 'allacciato' Barcellona e Madrid.
A meno di crolli della Maglia Rossa nella giornata odierna, caratterizzata da 10 GPM (tutti di terza categoria), a tagliare il traguardo con lo scettro di Re di Spagna sarà Sepp Kuss: il 29enne di Durango ha vinto la tappa con arrivo all'Observatorio Astrofisico de Javalambre e si è messo sulle spalle il simbolo del primato due giorni dopo, quando il suo capitano Primoz Roglic domò lo Xorret de Catì.
Sono proprio le vicende in casa Jumbo-Visma a firmare l'albo d'oro in archivio, al di là delle cinque tappe vinte: il gregario per eccellenza verrà 'ricompensato' del lavoro svolto negli altri 'Grandi Giri' e sarà scortato in passerella da una Maglia Rosa (che andava in realtà a caccia del poker iberico) e da una Maglia Gialla (che avrebbe potuto scalzare senza problemi lo statunitense in salita), a simboleggiare un dominio di una squadra che fa il bello e il cattivo tempo nel ciclismo attuale; dovrebbero rimanere tali i 17" di distacco sul danese e il 1’08” sullo sloveno, un pizzico di pepe si spera invece accenda la lotta per la quarta piazza tra Mikel Landa e Juan Ayuso, leader rispettivamente della Bahrain-Victorious e della UAE Emirates.
Quello che porta da Manzanares El Real a Guadarrama sarà la tappa più lunga (207,8 chilometri): apre le danze il Collado del Portzago (quasi 11 chilometri al 3,4%); dopo il Puerto de la Cruz Verde ci sono gli strappetti di Valdemaqueda e Las Chorras e un circuito di 53,4 km da ripetere due volte che prevede La Escondida (9 km al 4.1%), Alto de Santa María de la Alameda (5 km al 5.6%) e l'Alto de Robledondo (4 km al 6.1%). Nel finale il Cerro de Robledillo, ancora il Puerto de la Cruz Verte e l’ultima salita, l’Alto San Lorenzo de El Escorial (4,6 km al 6,6%: primi 600 metri al 14%, ultimi 2300 all’8% di pendenza media), il finale è infine in leggerissima (2,5%) salita. Tra i favoriti il campione in carica Remco Evenepoel, che mira al poker, il veterano Rui Costa, Andreas Kron, e Romain Bardet.