TENNIS

Djokovic smonta il caso: "La mia famiglia è contro la guerra"

Al termine della semifinale vinta su Paul il serbo è tornato sulla bufera che ha travolto il padre Srdjan dopo le foto con gli esponenti filorussi: "Gesti male interpretati".

Getty Images

Novak Djokovic ha conquistato la decima finale della propria carriera agli Australian Open, dando nella semifinale contro Tommy Paul l'ennesima prova di forza in un torneo che l'ha visto di fatto dominare tutti gli avversari incontrati.

Quella di domenica contro Stefanos Tsitsipas sarà una finale storica, non solo perché in palio per il vincitore ci sarà il primo posto nel ranking ATP: in caso di successo, infatti, Djokovic conquisterebbe il 22° Slam della carriera, tanti quanti Rafa Nadal, mentre il greco è alla caccia del primo Major della carriera.

Tuttavia prima di pensare al super match che lo attende Djokovic ha dovuto affrontare dopo la semifinale il tema della bufera mediatica nella quale è incappato il padre Srdjan, immortalato con esponenti filorussi dopo il quarto di finale giocato dal figlio contro Rublev.

In conferenza stampa Novak non si è sottratto all'argomento, tornando su quanto già dichiarato dal genitore poco prima circa la totale opposizione alla guerra da parte di Srdjan e di tutta la famiglia Djokovic: "Fino a ieri sera non ho saputo nulla di quanto è successo, poi come tutti ho visto le immagini. Ovviamente non mi hanno fatto piacere, io, mio padre e tutta la mia famiglia conosciamo bene cosa voglia dire essere in guerra. Ripeto quello che ha già detto mio padre, siamo fermamente contro tutte le guerre e mai sosterremo forme di violenza".

Poi la spiegazione dell'accaduto: "Mio padre ha incontrato i miei tifosi in diverse piazze e li ha voluti ringraziare per il loro supporto. La foto con i filorussi era di passaggio, ho sentito quello che ha detto e ha solo mandato saluti, poi i media hanno strumentalizzato il tutto. Mi spiace, spero che la gente capisca che non c'era alcuna intenzione di sostenere violenze e guerra".

Novak ha poi motivato la scelta di non volere il padre al proprio angolo durante la semifinale, prima di chiudere con un auspicio in vista del match contro Tsitsipas: "Quella di non averlo nel box è stata una decisione che abbiamo preso insieme. Non mi ha fatto piacere, ma abbiamo voluto evitare strumentalizzazioni. Comunque d'ora in poi ho bisogno di concentrarmi sulla finale e mi auguro che sia così anche per chi guarderà la partita. Le comunità greca e serba sono molto grandi qui e storicamente sono sempre andate d'accordo, mi auguro succeda lo stesso domenica".

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