Un Masters 1000 vinto, il fresco successo all’ATP 500 di Pechino ottenuto superando Alcaraz in semifinale e poi Medvedev, da lunedì la quarta posizione nel ranking ATP. Un risultato quest’ultimo che lo uguaglia a Pietrangeli. Tutto questo è il 2023 di Jannik Sinner. Ma l’altoatesino tiene a precisare in un’intervista al Corriere della Sera: “Non mi interessano i paragoni con il passato, cioè: voglio diventare forte io, Jannik Sinner, la sfida è con me stesso e la storia la costruisco per me, per nessun altro”. E nella sfida contro se stesso Sinner è molto attento ai dettagli, per poter sempre migliorare. Tanto che del torneo cinese è fiero soprattutto “del modo in cui sono stato in campo. Ho saputo superare le difficoltà, con Alcaraz e Medvedev stavo finalmente bene. Ho imparato dagli errori (commessi come dichiara lui stesso all’US Open e prima a Cincinnati, ndr) e mi sono piaciuto”. “Ho provato cose nuove e servito una percentuale più alta, ma non basta – prosegue Sinener –. E non significa che servirò sempre così. La scelta di non andare in Davis alla fine serviva a quello, la programmazione si fa in base agli obiettivi. La differenza che avverto ancora è fisica: i miei movimenti in campo possono migliorare, volée, servizio, tutto può crescere. Non sono arrivato al picco, proprio no”.
Ora lo attende l’ATP di Shanghai dove proverà a vincere almeno un incontro, così da blindare la qualificazione virtuale alle Atp Finals di Torino. “È l’obiettivo della stagione, ci siamo quasi. Con il lavoro di quest’anno siamo già avanti, poi ci sarà l’investimento sul 2024. Ci vuole equilibrio, nel tennis. La settimana positiva di Pechino può aprirmi altre porte” afferma Sinner.
E dopo Torino, Malaga. «Ci sarò – annuncia –. A me la dimensione della squadra, quella sensazione di Italia con la maglia azzurra, piace. Abbiamo la panchina lunga e tante scelte diverse anche per il doppio. La Coppa si può vincere”.
Alla domanda del giornalista che gli chiede se è almeno un po’ contento, lui risponde: “Certo che sono felice, questa era una stagione importante e per ora è buona. I passi avanti li vedo: la prima semifinale Slam, il primo Master 1000, la classifica che cresce... Sono più presente e costante però rimangono molti difetti da togliere al mio tennis”.