Paola Egonu ha rifiutato la convocazione in vista del torneo pre olimpico, quello che garantirebbe un biglietto per Parigi 2024, e la scelta, come sempre, ha suscitato scalpore. C’è chi si schiera dalla sua parte, chi invece dà ragione a coach Mazzanti, resta comunque indubbio il fatto che tra la nuova giocatrice di Milano ed il coach non corra buon sangue.
Andando a ritroso nella storia del volley azzurro l’ultima esclusione “eccellente” fu quella di Ivan Zaytsev. Il ct De Giorgi, dopo averlo provato in Volley Nations League, decise di non convocarlo per il suo ultimo mondiale, andando però a vincere anche senza lo zar.
Tornando sul fronte femminile anche l’esclusione del libero Monica De Gennaro ha suscitato scalpore visto che la 36enne di Conegliano è ancora una delle più forti nel suo ruolo.
Facendo un passo indietro un rapporto turbolento con la maglia azzurra lo ebbe anche Francesca Piccinini: esordio precoce in nazionale a 16 anni, ebbe da ridire con Velasco, Bonitta e Barbolini. La “Picci” saltò gli europei del 2005, dove l’Italia arrivò seconda, ma soprattutto le Olimpiadi di Rio 2016, mentre ebbe da ridire sulla gestione di Barbolini a Londra 2012.
Tornando agli uomini altre due esclusioni che fecero molto scalpore furono quelle di Andrea Lucchetta e Fabio Vullo.
Il centrale azzurro, capitano della nazionale che si laureò campione d’Europa e campione Mondiale, pagò il 5° posto alle Olimpiadi di Barcellona, dove la nazionale italiana si presentava da favorita e nel 1993 il ct Velasco decise che era il momento di rinnovare la formazione, preferendogli un talento emergente come Pasquale Gravina. Quanto a Vullo fu sempre Velasco a non avere piena fiducia in lui, lo convocò “saltuariamente” poi gli scelse in maniera definitiva un altro alzatore, Paolo Tofoli.
Infine Maurizia Cacciatori. Per lei il divorzio dalla maglia azzurra fu traumatico. Era il volto del volley italiano, mvp nell’ultimo mondiale prima del 2002 dove proprio Maurizia rimase davanti alla tv a scapito di Rachele Sangiuliano, regista con poca esperienza che avrebbe fatto da vice ad un talento indiscusso come Eleonora Lo Bianco. Cacciatori fece i conti la sua eccessiva popolarità che sembrava mettere i bastoni tra le ruote al suo percorso con la maglia azzurra.