Dal 2026 è in programma la Nations League, che si struttura su Lega A (Sei Nazioni, Championships, Fiji, Giappone) e Lega B (Nazionali che inseguono).
Il rugby accoglie con la riforma del calendario la Nations League, nuovo torneo a carattere biennale strutturato su due leghe: debutto nel 2026.
La prima lega comprende dodici Nazionali, tra cui le iscritte al Sei Nazioni (Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda, Francia, Italia), le iscritte ai Championships (Argentina, Nuova Zelanda, Sudafrica, Australia) e due indiziate, Fiji e Giappone; la seconda, che si chiamerà Challenger Series, mette in competizione le formazioni che vanno dalla 13a alla 24a piazza del Ranking, attualmente Portogallo, Georgia, Samoa, Tonga, Uruguay, Stati Uniti, Spagna, Romania, Namibia, Cile, Canada e Hong Kong. Dal 2030 prevede promozioni e retrocessioni, con sfide a luglio e novembre al posto dei test match (che incroceranno le leghe quando non si disputerà il neonato torneo).
Queste le parole del presidente Beaumont: "Il successo del nostro sport aumenterà grazie all'accordo sui calendari, il traguardo maggiore dopo il professionismo; comincia per il rugby un'epoca nuova, che regalerà certezze e opportunità a ogni Paese".