Ha sfiorato tre volte il successo ai Giochi Olimpici (due argenti e un bronzo tra il 2008 e il 2016), ma conquistato quello iridato (2006) con la Spagna Pau Gasol, che intreccia le sue riflessioni al legame con l'amico Kobe Bryant: "E' stato ed è una parte importante della mia vita, siamo una specie di grande famiglia nel rispetto dei suoi valori; voglio dare una mano alla pallacanestro femminile. Regalo alle finaliste un consiglio che ho dato alla mia Spagna e che lui spesso dava - C'è un lavoro ancora da completare; per prenderti l'oro manca una partita, devi controllare le emozioni e fare il tuo gioco. Hanno vinto le loro semifinali le squadre con più cuore e più voglia: si è visto quando gli americani hanno attaccato, i tedeschi hanno mantenuto la calma e dimostrato di crederci veramente, la Serbia ha cuore per tradizione, è stata eccellente e aggressiva. Vuoi essere il migliore? Devi essere il più affamato, devi avere il desiderio più grande".
La bilancia della pallacanestro si sta spostando da questa parte dell'Oceano Atlantico: "Si dice sempre che gli Stati Uniti siano i favoriti, ma le altre Nazionali sono migliorate e non hanno avuto paura; in questo sport non c'è tempo per pensare, si deve agire rapidamente per tenere il passo. E' bello vedere in finale due squadre europee, sono arrivate dopo avere giocato partite che hanno richiesto qualità; non so se questo risultato abbia un particolare signifcato, la pallacanestro europea è da anni sulla mappa internazionale e ora sta facendo progressi a livello globale: vogliamo che il nostro sport cresca, daremo una mano in merito a giocatori e allenatori".