L'alzatore Giannelli spiega: "Vicini al nostro migliore gioco, ma occhio ad Abdel-Aziz. Siamo giovani, non possiamo avere la 'pancia piena'".
L'alzatore Simone Giannelli è il capitano dell'Italia a caccia di una conferma sul trono continentale; giocare in casa regala entusiasmo e calore, ma il giovane gruppo Azzurro sa come imbrigliarne l'altra faccia della medaglia: "Ci sentiamo con i nostri tifosi un corpo e un'anima, fa piacere sentire un affetto così; purtroppo i tifosi non fanno punti, quindi questo clima di euforia non ci deve distrarre. Un altro timore è la 'pancia piena': siamo un gruppo molto giovane, come fai a tirarti indietro? Come possiamo mollare indossando una Maglia sacra come quella Azzurra? Fefè in questo è fantastico, noi premiamo invece sull'acceleratore in allenamento".
Gli Europei stanno rivelando le sue doti da 'attaccante' (18 punti messi a referto), ma la concentrazione è sull'ostacolo Orange: "Amo attaccare: tutti si aspettano Michieletto, Lavia, Romanò e qualche volta arrivo io; mi diverte mettere a terra palloni, è un'arma che dà un pizzico di imprevedibilità al nostro gioco. Come gioco siamo vicini alla migliore Italia possibile: i Paesi Bassi ci faranno però soffrire, Roberto Piazza sa tutto di noi, Abdel-Aziz è un portento che può battere da solo una squadra più forte, in una partita è in grado di firmare 30 punti e 5-6 ace; va limitato con una forte difesa e alzando il muro, deve perdere le sue certezze. Contro la Serbia e contro la Macedonia del Nord ho pensato - Non ci ferma nessuno, perché siamo rimasti concentrati dall'inizio alla fine, ora viene il bello".
Le ultime battute a 'Il Corriere dello Sport' sono tutte per Anzani, che ha dovuto affrontare un'operazione cardiaca: "Simone è un fratello, la sua presenza manca tantissimo e non averlo è un dolore fortissimo; sappiamo quello che sta passando, ad Ancona ci ha dato la carica, ma ci fa bene anche da lontano, perché altri sono usciti dal guscio e si sono presi una responsabilità maggiore".