Bisogna darsi un pizzicotto per capire se questa semifinale è sogno o incubo, ma alla fine il pizzicotto fa male ed il risveglio è brusco: l’Italia di coach Mazzanti perde la possibilità di difendere il titolo europeo conquistato due anni fa e lascia campo libero alla Turchia di Vargas.
La partita vive di montagne russe con un primo ed un terzo set dominati e con un quarto parziale che sembrava essere in pugno a Sylla & co.
La partenza dell’Italia è fast con un primo set in cui predomina l’azzurro composto dal sestetto solito che vede ancora una volta titolare Antropova ed Egonu in panchina. L’Italia macina gioco e punti e chiude 18-25. Il secondo set è un passaggio a vuoto, Egonu entra in campo e prova a suonare la carica, l’Italia ricuce lo strappo ma non basta, questa volta sono le turche a trovare le contromisure giuste e a mettere a terra i canonici 25 punti al cospetto dei 23 delle italiane. Nel terzo set torna lo show azzurro con le anatoliche prese letteralmente a pallonate, va in scena la miglior pallavolo tricolore vista in questi europei, 25-15 e 2-1.
Anche nel quarto parziale la musica sembra la stessa, la nazionale italiana che fa gioco e le ragazze di Santarelli che annaspano. Ma sul 18-14 qualcosa cambia, Vargas, sempre ben contenuta fino a questo momento, sale in cattedra e non trema più, scardina muri, crea solchi, a vacillare è proprio l’Italia che paga dazio 25-22.
Il discorso viene rimandato al tie-break dove le azzurre, però, non ritrovano certezze e per la Turchia è tutto troppo facile: 15-6 e fine dei giochi. Vargas alla fine chiude con 26 punti (44%), mentre sono 25 (51%) quelli di Egonu, neo opposto di Milano. A giocarsi l’oro con la vincente di Olanda – Serbia saranno proprio le fresche vincitrici della Nations League.
Gli occhi lucidi di fine gara di Orro e compagne lasciano presagire tutta l’amarezza di un gruppo che voleva giocarsi altro e che invece arriverà in fondo alla competizione “solo” per un possibile bronzo. Ora l’obiettivo è vincere la finalina per salire per la terza volta consecutiva (la nona in tutta la sua storia) sul podio europeo.