Gli Azzurri sono in testa nei confronti con gli scandinavi, cominciati negli Anni 50: Canè battè Wilander nel 1990, Gaudenzi fece crack nella finale 1998.
Ricca e avventurosa è la storia dei confronti in Coppa Davis tra Italia e Svezia, con gli Azzurri avanti per 12 a 9.
I primi capitoli vengono scritti tra il 1953 e il 1957 e tra il 1960 e il 1964: nei primi scontri la stella degli scandinavi era il tre volte finalista a Parigi Sven Davidson, con Nicola Pietrangeli in procinto di spiccare il volo; il nuovo avversario fu Jan-Erik Lundqvist, 91 presenze in Coppa Davis e un rifiuto a passare da professionista, come lo stesso Pietrangeli. Ci furono spesso vittorie nette: per l'Italia nel 1952 (4 a 1), nel 1955 (4 a 1), nel 1956 (5 a 0) e nel 1957 (4 a 1), per la Svezia nel 1954 (5 a 0) e nel 1962 (4 a 1).
Entra quindi in campo Bjorn Borg: il campione svedese vinse 47 incontri su 50 nella manifestazione, ma giocò contro gli Azzurri nel solo 1974, battendo sia Adriano Panatta sia Paolo Bertolucci. L'Italia vinse 3 a 2, il trend valse sino al 1980, mentre tra il 1986 e il 1990, eccezion fatta per l'impresa di Cagliari (Paolo Canè mise il sigillo superando Mats Wilander), prevalsero i gialloblu. Tra il 1997 e il 1998 ci furono due altre delusioni, in semifinale e in finale: in particolare amareggiò l'infortunio di Andrea Gaudenzi contro Magnus Norman a Milano.
Se nel 2010 il doppio Potito Starace / Bolelli mancò di un soffio la promozione nel Gruppo A, un anno fa non ci fu agonismo a Bologna: Azzurri qualificati per Malaga, nordici eliminati. Matteo Berrettini batté Elias Ymer, mentre Jannik Sinner perse da Mikael Ymer: Bolelli e Fabio Fognini sconfissero infine Andre Goransson e Dragos Nicolae Madaras.