Alla vigilia dell'inizio della nuova stagione, coach Ettore Messina ha parlato, sal sito Olimpia di vari temi.
Tanti i temi toccati, come lo stile di gioco: "Tutte le squadre fanno cose semplici, pick and roll, blocchi per i tiratori, qualcuno va in post basso. Noi aggiungiamo un giocatore come Mirotic, che è molto pericoloso in post basso, analogamente Poythress che però è anche molto atletico e versatile difensivamente, Kamagate che è un giocatore molto verticale che crescerà e avrà un bellissimo futuro. Loro ci aiuteranno a fare meglio quello che facciamo di solito. Di sicuro abbiamo più completezza tattica, più post-up, più giocatori di pick and roll oltre ai tiri in uscita dai blocchi di Billy e Shavon. Lo scorso anno avevamo sicuramente meno pericolosità in post basso di quella che volevamo avere. La profondità e la versatilità che abbiamo è una cosa eccellente".
Sull'eredità della passata stagione: "Di positivo mi porto la coesione, perché potevamo affondare tante volte, ma è stata dura mentalmente ed è rimasta insieme, unita, grazie alla spinta dei veterani, Melli, Datome, Hines. L'impegno quotidiano e il modo in cui hanno fatto le cose nel modo giusto è qualcosa di cui sono molto grato ai ragazzi che sono ancora qui. E' ovvio che le nove sconfitte di fila, il buco che ci siamo scavati in EuroLeague, gli infortuni e l'impossibilità di avere quintetti stabili sono un qualcosa che vorrei evitare trovando in tempi logici gli equilibri giusti e continuità".
Poi, sull'arrivo di Nikola Mirotic: "Nel corso degli anni siamo rimasti in contatto. Ha avuto spesso gesti di affetto per me e la mia famiglia che non dimentico. E' una persona empatica, che ha subito legato con le persone che lavorano qui, è sposato, con due figli, molto religioso. Una cosa è il Mirotic giocatore, quello del Barcellona o della NBA, e un'altra è la persona. Tanto ha istinto omicida in campo quanto fuori è a posto, semplice, uno con cui vai a mangiare la pizza. E' tutto fuorché una superstar".
Infine, conclude: "Oggi so che dopo due scudetti mi vogliono bene, poi so che quando perdiamo mi vorranno meno bene. Ma ogni giorno è bello venire a lavorare sapendo che siamo in movimento e possiamo ancora crescere tanto in campo e fuori":