Fa il punto ai microfoni di 'OASport' sullo stato dell'arte del ciclismo italiano Fabio Aru, vincitore di una Vuelta e designato con troppo anticipo scudiero-rivale di Vincenzo Nibali: "Non c'entra la preparazione, né la programmazione, bensì la genetica: per giocarti un Grande Giro devi nascere con le giuste caratteristiche; il più vicino è Giulio Ciccone, che è portato soprattutto per corse a tappe brevi e tappe in una corsa. Ho sempre creduto in Andrea Bagioli, lui e Zani saranno protagonisti in futuro, qualche Azzurro interessante c'è. Oggi ammiro Tadej Pogacar, è il più completo e va forte su ogni terreno: ha trovato equilibrio tra corse di un giorno e corse a tappe: io avrei potuto provare a competere per il Lombardia e la Liegi, nel primo caso arrivavo stanco, nel secondo studiavo un'altra programmazione".